La cervicobrachialgia è una sindrome dolorosa che colpisce soprattutto chi conduce una vita sedentaria o adotta posture scorrette e protratte per tanto tempo, durante il lavoro per tante ore al computer, restare sdraiati sul divano mentre si guarda la televisione con la testa inclinata da un lato, dormire utilizzando un cuscino non del giusto spessore.
Anche il bruxismo (l’involontario digrignare i denti) ed eventi traumatici, cadute e incidenti stradali, possono dare origine alla cervicobrachialgia.
Il dolore può manifestarsi alla spalla, con irradiazione al gomito; in molti casi si avverte formicolio alla mano.
La causa va ricercata in primis nelle posture scorrette, che portano a una posizione della testa protratta in avanti o a una modifica della fisiologica curva lordotica del tratto cervicale, con conseguente schiacciamento dei nervi del plesso brachiale, che innervano gli arti superiori, per opera dei muscoli iper-contratti. Anche una protrusione o un ernia cervicali possono comprimere i nervi e alterare il sistema di trasmissione del segnale alle zone da essi innervate.
Gli esami strumentali da effettuare in questi casi sono lo studio elettro-fisiologico del plesso brachiale e l’elettromiografia dei muscoli innevati, per valutare il corretto sistema di trasmissione nervosa e la conseguente risposta muscolare. Inoltre, la RM (risonanza magnetica) permette di valutare i rapporti tra le strutture interessate (midollo spinale, forame di coniugazione, canale vertebrale e radici nervose).
Come terapia, per prima cosa, è utile eseguire un massaggio o un auto-massaggio del tratto cervicale, esercizi di stretching per le braccia (CLICCA QUI per vedere il video) e in generale di tutti i muscoli paravertebrali della colonna, per decontrarre la muscolatura. Solo successivamente si possono assumere delle posture per ripristinare una corretta forma fisiologica in lordosi ed eseguire dei movimenti utili a recuperare un’efficace mobilità articolare.