Apparato Stomatognatico: cos’è e come influenza la postura

Il Sistema Stomatognatico (SS) è un’unità funzionale caratterizzata da diverse strutture: componenti scheletriche (mascella e mandibola), arcate dentarie, tessuti molli (ghiandole salivari, innervazioni nervose e vascolari), articolazione temporo-mandibolare e muscoli masticatori (MM). Queste strutture agiscono in armonia per svolgere diversi compiti funzionali (parlare, masticare e deglutire).

 

Esso svolge anche un ruolo importante nel controllo posturale.

 

Le principali patologie dell’apparato cranio-cervico-mandibolare vengono definite “disordini temporomandibolari (TMD)”. Si tratta di un gruppo di malattie che colpiscono i muscoli masticatori, l’articolazione temporo-mandibolare e le strutture circostanti.

 

I pazienti con TMD riportano dolore bilaterale o unilaterale come sintomo principale, tipicamente innescato dai movimenti della mascella o dalla palpazione, e il dolore a volte si irradia alle tempie o al collo.

 

Esistono evidenti prove che malattie non trattate della SS, in particolare i disturbi temporo-mandibolari e la malocclusione dentale, comportano un rischio di sviluppo di disturbi posturali.

 

In una postura della testa corretta, il rachide cervicale presenta una leggera curvatura concava nella parte posteriore, nota anche come fisiologica lordosi. Ne consegue che i muscoli cervicali posteriori devono avere un tono muscolare costante, ma senza esercitare un grande sforzo, per evitare che la testa cada in avanti.

 

Meccanismi neuromoscolari

Questo equilibrio biomeccanico cranio-cervicale dovrebbe essere mantenuto sempre, attraverso alcuni meccanismi neuromuscolari che regolano la postura: periferici o sensoriali e centrali o cerebrali.

 

I tre meccanismi periferici sono l’apparato vestibolare, che si trova all’interno dell’organo uditivo, i cui recettori sensoriali, situati nei canali semicircolari, rilevano la posizione della testa e il suo cambiamento nello spazio,

 

Il secondo meccanismo di controllo è quello oculare che, oltre a restituire la percezione spaziale, localizzando il campo visivo, genera un’attività sinergica tra i muscoli del collo e quelli dell’occhio.

 

Il terzo meccanismo, è quello propriocettivo, formato da organi sensoriali presenti nei muscoli (fusi neuromuscolari) e nelle articolazioni (organi tendinei del Golgi). Una volta attivati, determinano la contrazione dei muscoli del collo, permettendo di mantenere la testa sempre alzata e di determinare l’angolo formato dalla testa e dal rachide cervicale.

 

I muscoli

Lo squilibrio posturale che porta ad assumere la testa in avanti è determinato da alcune disfunzioni cranio-mandibolari e all’interno dell’articolazione temporo-mandibolare, associate a disturbi posturali cranio-cervicali, solitamente collegate all’accorciamento dei muscoli estensori cervicali posteriori (suboccipitale, semispinale, splenico, e trapezio superiore). Lo spostamento anteriore della testa abbassa il campo visivo e, nel tentativo di migliorare la visuale, aumenta la lordosi cervicale. Una posizione anteriore della testa influenza anche la posizione del baricentro, che conferma la relazione tra postura del corpo e TMD. Allo stesso modo, però, i cambiamenti posturali della regione cervicale possono causare TMD, modificando l’orientamento della testa e di conseguenza la posizione della mandibola.

 

Un’altra analisi si basa sui risultati forniti da indagini scientifiche nel campo dell’ortopedia e delle disfunzioni dento-facciali. Viene, ad esempio, stabilita una correlazione tra la postura della testa in avanti e l’occlusione dentale di Classe II e una postura spostata posteriormente nell’ occlusione di classe III.

 

Il sistema neuromuscolare è il responsabile ultimo nel mantenere sempre una postura corretta ed equilibrata, per cui, devono necessariamente esistere un gruppo muscolare protagonista, che eserciti il movimento primario e volontario e un altro gruppo di muscoli che fornisca la stabilizzazione.

 

I recettori del sistema locomotore, in particolare quelli dei muscoli e delle articolazioni, informano la centrale del sistema nervoso dei cambiamenti di posizione e di movimento, così che questi centri nervosi possano elaborare ogni input sensoriale e generare una risposta muscolare che modifichi una certa postura.

 

Il Sistema Stomatognatico non è estraneo a questi eventi e richiede una postura muscolo-scheletrica stabile per svolgere le sue molteplici funzioni quotidiane.

 

Pazienti affetti da disfunzioni cranio-mandibolari tengono sollevata la testa più in alto; questa potrebbe essere la causa camune di una maggiore curvatura cervicale (iperlordosi).

 

La respirazione

Da un punto di vista strutturale, è stata inoltre provata la correlazione tra la postura della testa e la morfologia cranio-facciale e dento-alveolare. L’estensione della testa sul rachide cervicale è associata a un significativo spostamento all’indietro della mandibola.

 

È stato ampiamente dimostrato, infine, che esiste una relazione tra la postura della testa e un adeguato spazio rinofaringeo, che possa sviluppare alcune funzioni fisiologiche del Sistema Stomatognatico, come la respirazione, la deglutizione e la fono-articolazione.

 

Considerando che la respirazione può essere limitata da fattori anatomici o allergici, è evidente che esista una sequenza di eventi biologici che iniziano con un’ostruzione nasale mantenuta nel tempo, per portare, in seguito, a cambiamenti fisiologici.

 

Questi cambiamenti producono un adattamento posturale cranio-cervicale per facilitare la respirazione, che, a sua volta, porta ad un adattamento mandibolare posturale, e, infine, determina un cambiamento nella crescita scheletrica con compensazione o adattamento dento-alveolare.

 

Ma come avviene questo cambiamento?

 

Quando le vie nasali sono ostruite, è necessario respirare attraverso la bocca e la mandibola viene, quindi, abbassata. Di conseguenza, la testa assume una posizione più avanzata.

 

Sulla base di ciò, il complesso cranio-cervicale deve avere una specifica posizione posturale per assicurare la normale funzione dell’intero sistema. Una posizione mandibolare più simmetrica si traduce anche in uno schema di contrazione più simmetrico del muscolo sternocleidomastoideo (SCM) e una riduzione dell’oscillazione del corpo.

 

I denti

Altri studi suggeriscono, inoltre, che l’occlusione dentale può influenzare la postura del corpo e la curvatura della colonna vertebrale, ad esempio scoliosi e lordosi; i pazienti con scoliosi idiopatica (senza una causa certa) mostrano frequenze più elevate di malocclusione rispetto ai pazienti di controllo; questi includono malocclusioni di classe II, morsi incrociati laterali, deviazioni della linea mediana inferiore e asimmetrie facciali.

 

Quando una corretta occlusione viene persa, la postura del corpo può assumere una posizione insolita, causando dolore al collo o alla spalla. In questi casi, uno splint dentale ripristina un’occlusione equilibrata e determina una posizione maxillomandibolare e un’attività muscolare più simmetriche, riducendo così il range di oscillazione del corpo.

 

Per ulteriori approfondimenti leggi anche l’articolo DISTURBI TEMPORO-MANDIBOLARI.