Le cadute rappresentano un grave problema nei soggetti anziani, che mostrano fattori di rischio associati a cambiamenti fisiologici e psicologici legati all’età, nonché morbilità multiple. In particolare, tra i principali fattori di rischio vi sono la compromissione della mobilità, deficit cognitivi, dell’andatura e dell’equilibrio, precedenti episodi di caduta, vertigini/capogiri, debolezza muscolare, diminuzione della vista e la paura stessa di cadere.
Il processo di invecchiamento causa debolezza muscolare degli arti inferiori, che quadruplica le probabilità di caduta. Una storia di precedenti cadute, difficoltà di deambulazione o deficit di equilibrio aumentano il rischio di tre volte.
L’incidenza delle cadute aumenta costantemente a partire dalla mezza età e raggiunge picchi nelle persone di età superiore agli 80 anni. Tra il 20 e il 30 percento degli anziani che cadono subiscono lesioni gravi come fratture dell’anca e trauma cranico.
Le cadute, inoltre, possono avere diverse conseguenze: deterioramento della funzione fisica del paziente a causa di lesioni, isolamento sociale, a causa della paura di cadere, ansia e depressione, perdita di fiducia in sé stessi, degenza ospedaliera prolungata e impossibilità di tornare a casa, a causa di un esito negativo della riabilitazione, nonché aumento dei costi sanitari e sociali.
La maggior parte delle cadute deriva da una complessa interazione di fattori predisponenti e scatenanti nell’ambiente. Da metà a due terzi delle cadute si verificano dentro o intorno all’abitazione della persona. I rischi ambientali, infatti, sono la principale causa di cadute e rappresentando circa il 25-45% nella maggior parte degli studi.
L’uso di quattro o più tipologie di farmaci è stato fortemente associato a un aumento del rischio di cadute. In particolare, l’uso di farmaci psicotropi, farmaci cardiaci, inclusi agenti antiaritmici di classe 1A, digossina, diuretici e anticonvulsivanti sono stati implicati nell’aumento del rischio di cadute. La sospensione di farmaci psicotropi come benzodiazepine, altri sedativi o ipnotici, agenti neurolettici o antidepressivi, nell’arco di 14 settimane, ha portato a una riduzione del 66% del rischio di cadute.
Lo screening e la prevenzione
Gli strumenti di screening includono valutazioni dello stato di salute e della mobilità (ad es. il Get up and go test), un’anamnesi completa alla ricerca di potenziali fattori di rischio fisici e ambientali, la rivalutazione dei trattamenti farmacologici, per adottare interventi multifattoriali mirati.
L’equilibrio negli anziani
I cambiamenti fisiologici legati all’età nelle fibre muscolari influenzano le funzioni sensomotorie di diversi gruppi muscolari (ad esempio, ginocchio, flessori plantari, caviglia dorsale) responsabili del mantenimento dell’equilibrio.
A causa dei cambiamenti fisiologici dell’invecchiamento, infatti, circa il 20-30% della massa muscolare scheletrica viene persa tra la giovane età adulta e gli 80 anni; la dimensione e il numero delle fibre muscolari, in particolare il tipo II, diminuiscono, rendendo progressivamente ridotta la potenza muscolare. Questo può influenzare gradualmente l’equilibrio, poiché la forza muscolare perde un importante prerequisito per eseguire o correggere reazioni posturali accurate e rapide in situazioni causate da disturbi esterni e ritarda, di conseguenza, la correzione posturale.
Quando l’attivazione neuromuscolare e le proprietà contrattili delle fibre hanno subìto cali fisiologici dovuti all’età, l’anziano avrà bisogno di un’elevata capacità di generare sostanziali meccanismi compensatori, che consentano il ripristino della forza muscolare degli arti inferiori e l’equilibrio corporeo.
Esercizio fisico mirato alla prevenzione delle cadute
Una misura in grado di migliorare la forza degli arti inferiori e l’equilibrio è la partecipazione a programmi di esercizi che attivino i muscoli e stimolino l’aumento della velocità di contrazione muscolare, incorporando programmi di esercizi come il rafforzamento muscolare progressivo, l’allenamento dell’equilibrio e un piano di deambulazione personalizzati (CLICCA QUI per maggiori info sul nostro corso).
Prevenzione domestica
Anche la valutazione e la modifica dei rischi domestici sono utili.
Anche all’interno della propria abitazione, infatti, è importante evitare movimenti bruschi e frettolosi, eliminare tutti gli ostacoli sul pavimento, che potrebbero causare la caduta (tappeti, fili elettrici, mobilio basso, disordine e cumuli di oggetti).
Importantissimo è indossare calzature adeguate anche in casa; preferire calzature chiuse con suola sottile e piatta e che si pieghi facilmente in punta: sono più stabili e sicure.
Può essere utile anche installare maniglie di supporto accanto al WC e nella doccia o nella vasca e utilizzare un WC rialzato.
Illuminare bene gli ambienti evita di muoversi al buio, soprattutto quando è necessario alzarsi per andare in bagno durante la notte.
Un consiglio pratico, ma fondamentale, è quello di rimanere qualche secondo seduti sul letto, quando si passa dalla posizione sdraiata a quella seduta, muovere le caviglie in flessione ed estensione, prima di alzarsi in piedi. Questo semplice esercizio riscalda la muscolatura e aiuta la circolazione delle gambe. Una volta in piedi, spostare il peso da un arto all’altro e aspettare qualche secondo prima di camminare.
Spesso, infine, l’utilizzo di ausili come bastone e deambulatore diventa fondamentale.