Il cammino: recupero motorio nell’invecchiamento e post ictus

Il recupero motorio post ictus è sempre possibile anche a distanza dell’evento, in cosiddetta fase tardiva.

 

Questo perché è sempre possibile riattivare le funzionalità perse con l’Ictus, come forza muscolare, equilibrio, resistenza alla fatica, coordinazione motoria.

 

Uno degli aspetti su cui possiamo intervenire è il cammino. Il cammino è composto da due fasi: una di appoggio (stance) e una di oscillazione (swing), in cui, grazie all’attivazione alternata di muscoli anteriori e posteriori di gambe e cosce, manteniamo una condizione di equilibrio costante che ci impedisce di cadere in avanti quando effettuiamo il passo.

 

La prima fase è di doppio appoggio, poi passiamo all’oscillazione di un arto che si solleva e avanza per poi appoggiarsi nuovamente con un movimento di rollata del piede (tacco, pianta, avampiede).

 

Inoltre, il nostro corpo si muove per inerzia e per un movimento di sollevamento, flessione in avanti e oscillazione del bacino, unito alla flesso-estensione del ginocchio, che rende questo movimento possibile senza un consumo elevato di energie.

 

Tutto questo il nostro sistema neuromuscolare lo attua senza il nostro intervento consapevole e ragionato. E’ un gesto ripetitivo, appreso, automatico…Ovviamente in condizioni di buona salute e piena funzionalità del nostro sistema nervoso e muscolare.

 

Ma cosa accade a seguito di eventi patologici come un ictus? O, semplicemente, durante il fisiologico processo di invecchiamento?

 

Sostanzialmente, accade che diminuiamo la lunghezza del passo, aumentiamo la fase di doppio appoggio, limitiamo i movimenti di flessione del ginocchio e di oscillazione del bacino. Inoltre, ci troviamo in una condizione di sarcopenia (diminuzione della forza muscolare) e di mancanza di equilibrio e resistenza.

 

Ecco perché facciamo fatica e ci stanchiamo più in fretta; ecco perché rischiamo di inciampare e cadere, con il rischio di fratture che in un soggetto anziano possono portare anche ad una morte prematura.

 

L’attività fisica adattata in contesti come questi è fondamentale per recuperare la forza muscolare, la funzionalità del sistema neuromuscolare, migliorare la resistenza alla fatica, anche con esercizi aerobici che implementino le funzionalità dei sistemi cardio-circolatorio e respiratorio.