La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale definita come una curvatura sul pianto frontale di più di 10°. Durante l’inclinazione da un lato, vi è una rotazione fisiologica dei corpi vertebrali. L’esame clinico, effettuato per evidenziare questa rotazione, prevede la flessione del tronco in avanti; in condizione normale il profilo del dorso è simmetrico, mentre nella persona scoliotica la flessione determina un profilo asimmetrico con una sporgenza toracica dal lato della convessità della curva rachidea, detto “gibbo”.
Da cosa dipende la scoliosi?
La scoliosi viene classificata in congenita, sindromica e idiopatica. La scoliosi congenita si riferisce alla deformità spinale causata da una forma anomala delle vertebre. La scoliosi sindromica è associata a un disturbo dei tessuti neuromuscolare, scheletrico o connettivo; la scoliosi idiopatica, infine, non ha una causa nota e può essere suddivisa in base all’età di insorgenza e può essere infantile (in pazienti di età compresa tra 0 e 3 anni), giovanile (in pazienti di età compresa tra 4 e 10 anni) e adolescenziale (in persone di età superiore ai 10 anni).
Sovraccaricamento muscolare
Quando la causa è idiopatica può dipendere da posture scorrette e abituali che portano i muscoli a sovraccaricarsi e a ipercontrarsi, fissando il nostro scheletro in determinate posizioni. Quando sono i muscoli a determinarla, la scoliosi può essere ridotta o, addirittura, risolta completamente.
Vi sono vari muscoli che hanno stretto rapporto con le vertebre della colonna vertebrale. Tra questi vi è il Quadrato dei lombi, che si inserisce sulla cresta iliaca, sul margine inferiore della 12ª costa e sulle prime 4 vertebre lombari.
Quando questo muscolo è iper attivato, o iper contratto, da un lato, determina una inflessione del tronco dalla parte della sua contrazione.
La scoliosi, infatti, si indica nella parte convessa, ma a causarla è l’accorciamento dei muscoli sul lato concavo. Pertanto, gli esercizi di allungamento vanno eseguiti in senso contrario alla curva. Ad esempio, se la scoliosi è sinistro-convessa, deve essere allungato il lato destro, cioè quello della concavità.
La scoliosi idiopatica adolescenziale (AIS) è la più comune, riscontrata da medici di base, pediatri e chirurghi e può progredire in età adulta. La degenerazione asimmetrica porta a un aumento del carico da un lato e, quindi, ad una progressione della degenerazione e della deformità. Il sintomo che ne consegue è il mal di schiena, che può essere associato a dolore alla gamba, come espressione di una fatica muscolare o di una vera e propria instabilità meccanica. Essendo il carico sbilanciato, i muscoli paravertebrali della schiena devono riorganizzare la gestione del peso e creare un compenso che contribuisce a produrre un circolo vizioso.
E’ sempre opportuno, quindi, tenere i muscoli della schiena in perfetto equilibrio tra lato destro e lato sinistro, restituendo la corretta tonicità e mantenendo la fisiologica elasticità, come mostro IN QUESTO VIDEO.